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23.05.2017 - Il ruolo dell’INAPP è trasferire ai decision maker la conoscenza per avere uno sguardo lungo nella costruzione delle politiche pubbliche.
Lo scenario attuale caratterizzato da grandi cambiamenti globali come quello demografico e della quarta rivoluzione industriale dominata dalle tecnologie digitali chiama a ridisegnare l’agenda delle priorità per l’Italia che non vanno più solamente viste con uno sguardo di breve termine, ma con una visione e una capacità progettuale di lungo termine. Per rendere attuabile questo passaggio, centrale per disegnare il futuro del Paese, è necessario disporre di strumenti adatti al compito da svolgere. E’ in questo contesto che si colloca il ruolo dell’INAPP quale istituto fortemente orientato al policy advice per i decisori politici.
Se ne è parlato oggi a Roma in occasione di un seminario su “L’importanza strategica del policy advice e il ruolo dell’INAPP”. Questa è stata l’occasione per descrivere le linee e le prospettive di futuro dell’Istituto. Il dibattito con accenti diversi è stato animato da Luigi Caso (Capo di Gabinetto, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Sabino Cassese (Giudice emerito, Corte costituzionale), Nunzia Catalfo (Vicepresidente Commissione Lavoro e previdenza sociale, Senato), Cesare Damiano (Presidente Commissione Lavoro Pubblico e Privato, Camera dei Deputati), Luigi Fiorentino (Vice Segretario Generale, Presidenza del Consiglio dei Ministri), Maurizio Sacconi (Presidente Commissione permanente Lavoro e previdenza sociale, Senato). Nel corso dell’iniziativa è stato presentato un rapporto dedicato alla “Ricerca strategica al servizio delle politiche economiche e sociali. Il ruolo dell’INAPP alla luce delle esperienze europee” a cura di Maurizio Ferrera, Maria Tullia Galanti e Anton Hemerijck. Il Rapporto dimostra che l’Italia presenta una grande lacuna rispetto ad altri paesi europei, come ad esempio Francia, Germania, Svezia, che vedono invece in una posizione di primissimo piano i cosiddetti “centri di conoscenza utile”.
Per policy advice si intende quella pratica di consulenza di alto livello scientifico orientata a fornire risposte possibili e concretamente attuabili ai decisori pubblici. Questa scelta strategica si dimostra molto utile soprattutto in un periodo storico in cui i bisogni sociali crescono e la complessità è elevata. Ciò significa dotare il Paese di quella capacità istituzionale per costruire politiche pubbliche migliori in quanto fondate sull’evidenza empirica.
“Si tratta di un fronte su cui l’Italia è in grave ritardo”, afferma il presidente dell’INAPP, Stefano Sacchi. “Il quadro mostra un vuoto tra l’adozione di nuove misure da parte della politica e la capacità di produrre anticipatamente analisi circostanziate e raccomandazioni saldamente ancorate alla realtà, basate sull’evidenza scientifica. Attento soprattutto alla congiuntura, al monitoraggio e all’analisi dell’esistente” spiega il presidente, “l’attuale sistema si mostra meno lungimirante e capace di anticipare il futuro, elaborando risposte per le esigenze e le criticità di domani”.
L’INAPP ha in tal senso un grande potenziale strategico e rappresenta la “grande opportunità” affinché questo possa realizzarsi. Però è “necessario crearne le precondizioni sul piano istituzionale, organizzativo, sostantivo”, sottolinea Sacchi. “La funzione dei centri di policy advice è esattamente quella di allentare questa tensione tra complessità dei problemi e rapidità delle decisioni: l’INAPP, oltre alle sue storiche funzioni di analisi e monitoraggio, rilancia quella di consulenza strategica” conclude il presidente, “presentando una struttura in grado di fornire al decisore politico scenari e proposte di intervento, assieme agli strumenti per valutare attentamente i vari effetti delle diverse scelte sul nostro futuro”.