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25.11.2021 - L’INAPP nel quadro del proprio Piano Azioni Positive aderisce alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita con risoluzione ONU numero 54/134 del 17 dicembre 1999.
La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione da contrastare in maniera urgente, decisa e radicale. Essa ha effetti devastanti sulla salute psico-fisica, quando non conduce alla morte. La violenza maschile sulle donne assume molteplici forme e modalità, sebbene la violenza fisica sia la più facile da riconoscere: violenza fisica, violenza sessuale, violenza economica, stalking sono le forme principali in cui si realizza. Essa può coinvolgere tutte le donne. È solo parzialmente visibile, prevalentemente sommersa, avvenendo in tre quarti dei casi in ambito familiare. E troppo spesso anche celata allo sguardo di chi non vede - o non vuole vedere - le disparità di potere che tuttora esistono tra uomo e donna. Nel 2020 la pandemia di Covid-19 ha aumentato le criticità e l’incidenza delle violenze, in particolare nei periodi di lockdown a causa della convivenza forzata con gli autori delle violenze e alle difficoltà di rivolgersi ai centri antiviolenza, generando quella che UN Women ha definito “pandemia ombra”. Specifiche criticità sono inoltre legate a fattori di rischio quali l’etnia, l’età, la disabilità e l’orientamento sessuale, rendendo necessario considerare il fenomeno anche in una prospettiva intersezionale.
L’Inapp nel quadro del Piano Azioni Positive, su iniziativa del Comitato Unico di Garanzia, aderisce alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e si propone di avviare e proseguire iniziative sul tema, rivolte anche al personale interno, al fine di contribuire all’obiettivo generale di promuovere la cultura del rispetto delle donne e delle pari opportunità tra uomini e donne. È necessario che tutte le persone, soprattutto nei luoghi di lavoro, si sentano coinvolte perché solo la consapevolezza del problema può diventare leva e spinta al cambiamento.
È necessario perseguire l’obiettivo di contrastare ed eliminare la violenza maschile contro le donne con l’impegno di tutti i soggetti che hanno un ruolo nella definizione, nell’attuazione e nell’analisi delle politiche e degli interventi. Va in questa direzione il “Reddito di libertà” introdotto nel 2020 per le donne vittime di violenza: esso, con un finanziamento per l’anno 2021 pari a 3 milioni di euro, è riconosciuto alle donne, con o senza figli minori, seguite dai Centri antiviolenza nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, per contribuire a sostenerne l’autonomia. Il Piano Nazionale Antiviolenza 2017-2020 (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità) ha delineato una strategia d’intervento ispirata a una logica di partenariato e di politiche integrate, che troverà continuità con nuovo Piano Strategico Nazionale contro la violenza maschile sulle donne – in corso di definizione – strutturato in aderenza alla convenzione di Istanbul e connesso con la Strategia sulla parità di genere, anch’essa in corso di definizione, con il PNRR e, più in generale, con tutti gli interventi e le azioni per l’empowerment femminile.
In tale contesto il CUG Inapp prosegue l’approfondimento dei temi anche attraverso la partecipazione ad eventi organizzati dalla Rete Nazionale dei CUG e la promozione di azioni dedicate al contrasto alla violenza, lavorando parallelamente alla costruzione di una cultura delle pluralità attraverso azioni che sostengono il riconoscimento e la consapevolezza delle differenze, comprendendo una gamma di riferimenti che va dal linguaggio inclusivo alla costruzione del bilancio di genere.