Tu sei qui

I giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (c.d. giovani in situazione NEET) possono trovarsi in condizioni sociali negative quali l'isolamento, la mancanza di autonomia, i comportamenti a rischio e una salute psichica e fisica instabile, che li espongono, in uno stadio successivo della vita, a maggiori rischi di disoccupazione e di esclusione sociale. L'esclusione sociale dei giovani, specie quelli che si trovano in situazione NEET, può ripercuotersi negativamente sull'economia e avere costi notevoli per l'Europa. Nel 2011, la perdita economica dovuta al disimpegno dei giovani dal mercato del lavoro è stata pari a 153 miliardi di EUR, una stima prudente che corrisponde all'1,2 % del PIL dell'UE. I giovani in situazione NEET sono più o meno vulnerabili ed hanno caratteristiche e necessità diverse. C'è pertanto bisogno di un approccio «su misura» al fine di (re)integrarli, con efficacia e successo, nel mercato del lavoro, nel sistema di istruzione o formazione e nella vita sociale. Il Consiglio europeo invita pertanto gli Stati membri ad adottare azioni positive - nel rispetto del principio di sussidiarietà - in materia di prevenzione del fenomeno NEET, in materia di istruzione, formazione e transizione scuola-lavoro, nonchè in materia di occupazione.
I giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (c.d. giovani in situazione NEET) possono trovarsi in condizioni sociali negative quali l'isolamento, la mancanza di autonomia, i comportamenti a rischio e una salute psichica e fisica instabile, che li espongono, in uno stadio successivo della vita, a maggiori rischi di disoccupazione e di esclusione sociale. L'esclusione sociale dei giovani, specie quelli che si trovano in situazione NEET, può ripercuotersi negativamente sull'economia e avere costi notevoli per l'Europa. Nel 2011, la perdita economica dovuta al disimpegno dei giovani dal mercato del lavoro è stata pari a 153 miliardi di EUR, una stima prudente che corrisponde all'1,2 % del PIL dell'UE. I giovani in situazione NEET sono più o meno vulnerabili ed hanno caratteristiche e necessità diverse. C'è pertanto bisogno di un approccio «su misura» al fine di (re)integrarli, con efficacia e successo, nel mercato del lavoro, nel sistema di istruzione o formazione e nella vita sociale. Il Consiglio europeo invita pertanto gli Stati membri ad adottare azioni positive - nel rispetto del principio di sussidiarietà - in materia di prevenzione del fenomeno NEET, in materia di istruzione, formazione e transizione scuola-lavoro, nonchè in materia di occupazione.