Anticipare l’evoluzione di MdL, occupazione e professioni

Strumenti di analisi a confronto in un workshop INAPP

04.06.2018 - Quali evoluzioni possiamo prevedere per il mercato del lavoro e in particolare per le dinamiche occupazionali a livello di settore e professione? La capacità di rispondere a tali quesiti è strettamente correlata alla messa a punto di strumenti di analisi e ricerca che hanno trovato spazio di esposizione e confronto nel corso del workshop organizzato da INAPP il 30 maggio “Prevedere le dinamiche occupazionali a livello di settore e professione.  Modelli teorici ed approcci empirici a confronto”.  Come è emerso nel corso del convegno, il tema è quanto mai interessante in un periodo di continue mutazioni nella dinamica e nella struttura dei mercati dovute anche a fenomeni di digitalizzazione e automazione dei processi produttivi. In questa prospettiva e nel suo ruolo di policy advice, INAPP ha posto l’accento sull’utilizzo dei modelli come strumenti di valutazione delle politiche e di anticipazione di fenomeni  sociali sui quali poter intervenire tempestivamente. 

I lavori sono stati aperti da Paola Nicastro, Direttore Generale dell’ INAPP, che ha sottolineato come le indagini sui fabbisogni e le professioni, che INAPP (e precedentemente ISFOL) conduce da oltre un decennio, abbiano un’importanza fondamentale, sia a supporto delle politiche volte a migliorare il sistema dell’occupazione e a prevenire fenomeni come la disoccupazione giovanile o il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, sia per le imprese, che possono così rilevare i fabbisogno di competenze a breve-medio periodo. INAPP sta a tal fine affinando il proprio modello econometrico, sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista informativo in quanto ha a disposizione dati capillari derivanti da banche dati di tipo amministrativo e statistico.

Dario Guarascio, responsabile della struttura di ricerca INAPP che si occupa dell’indagine sui fabbisogni professionali, ha avviato i lavori tecnici, precisando che oggi questo tipo di indagini sono tanto più importanti perché il mercato del lavoro un mercato sta andando incontro a cambiamenti repentini, dovuti a fenomeni fino a qualche tempo fa inediti, come l’automazione delle mansioni o l’avvento delle piattaforme digitali. INAPP sta affiancando rilevazioni di carattere quantitativo ad altre di carattere qualitativo, attraverso le quali vengono descriversi scenari utili a capire competenze e professioni che saranno vincenti o che al contrario si contrarranno nei prossimi anni. Ciò è tanto più importante, come ha precisato nell’intervento successivo Massimiliano Franceschetti, ricercatore INAPP che da anni collabora al gruppo di lavoro sui fabbisogni professionali, se si assume la necessità di correlare l’analisi dei fabbisogni ai sistemi formativi che, conoscendo le dinamiche dell’occupazione, potranno adeguare i relativi curriculi alle esigenze richieste da imprese e dal mercato.

Interessanti gli spunti esposti da Massimiliano Tancioni, docente di politica economica alla Sapienza Università di Roma che sta lavorando sulla modellizzazione econometrica per la previsione e simulazione delle politiche e ha proposto una modellizzazione macroeconometrica del mercato del lavoro. Successivamente Stefano Scaccabarozzi di Unioncamere ha esposto le innovazioni del sistema informativo Excelsior. Analizza i dati provenienti dal mondo del web, invece, il modello proposto Francesco d’Amuri di Banca d’Italia che, partendo dalle ricerche di lavoro fatte attraverso Google, propone previsioni su occupazione e disoccupazione. Con una valutazione microfondata del Jobs Act ha chiuso la mattinata Michele Catalano di Prometeia.

Nel pomeriggio gli interventi di Emilio Colombo, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha disegnato una panoramica delle diverse esperienze previsive realizzate a livello internazionale, Fabio Bacchini dell’Istat, con il suo contributo sul modello macroeconometrico MeMo-It utilizzato per il mercato del lavoro, e Fabrizio Colonna che ha illustrato il modello previsionale dell’occupazione utilizzato da Banca d’Italia basato su un uso innovativo delle Comunicazioni Obbligatorie.

Il workshop rappresenta uno dei consueti appuntamenti di scambio e arricchimento scientifico dell’INAPP che avrà cura di rendere disponibili sul sito i risultati delle prossime ricerche sui temi oggetto del confronto.

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