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I risultati dell’indagine PIAAC evidenziano che le due condizioni che garantiscono livelli più elevati di competenze sono quella di lavoratore e quella di studente (essere impegnati in attività di studio a tempo pieno). I soggetti culturalmente più deboli risultano: i pensionati, le persone che svolgono lavoro domestico non retribuito, e chi non ha e non cerca lavoro.
Punteggio medio degli adulti 16-65 anni sulla scala di competenze di literacy per condizione occupazionale autodichiarata
In particolare, i NEET (Not Education, Employment or Training) italiani tra 16 e i 29 anni sono la categoria con le performance più basse in termini di competenze di literacy: il punteggio medio raggiunto daiNEET tra i 16 e i 29 anni è pari a 242, sotto la media nazionale (punteggio medio 250).
Andando a confrontare le performance dei NEET tra i 16 e i 29 anni rispetto ai coetanei occupati e/o impegnati in attività di studio e formazione si evidenzia ancor di più lo svantaggio della condizione dei NEET: solo il 5% di questi raggiunge il livello 3, mentre tale livello è raggiunto dal 25% di chi lavora e addirittura il 50% di chi lavora e studia o di chi studia soltanto. Inoltre com’è possibile vedere dalla barra particolarmente schiacciata che caratterizza i NEET italiani, non c’è una grossa variabilità tra i più alti e i più bassi performer al contrario di chi lavora, in cui il più basso 5% sta al livello Below level 1 mentre il più alto 5% raggiunge il livello 4.
Confronto Italia/media OCSE fra punteggi medi al 5° al 25° al 75° e al 95° percentile NEET-altre condizioni nella fascia di età 16-29 sulla scala di competenze di literacy
I dati dell’indagine PIAAC permettono di valutare in misura retrospettiva il rischio di stare ai più bassi livelli di competenze (Livello 2 o inferiore) esaminando il rapporto fra un gruppo di riferimento e le competenze rilevate. In particolare dall’indagine PIAAC emerge chiaramente che l’associazione fra la partecipazione al mondo del lavoro o all’istruzione e le competenze rilevate è molto forte. INEET di età compresa fra i 16 e i 24 anni, infatti, registrano uno svantaggio sistematico nell’acquisizione e nel mantenimento delle competenze: rispetto ai coetanei che studiano o sono in formazione hanno una elevata probabilità (5 volte maggiore) di occupare il livello 2 o più basso sulla scala di competenze di literacy.
Probabilità per i giovani italiani 16-24enni di raggiungere il Livello 2 o inferiore nella scala di competenza di literacy in funzione della partecipazione al mondo del lavoro o all’istruzione[1]
Rispetto a coloro i quali svolgono attività formative, non solo i NEET, ma anche chi rimane attivo nel lavoro ma non segue programmi di formazione-istruzione e i giovani che contemporaneamente studiano e lavorano possono avere una maggiore probabilità di raggiungere bassi punteggi.
[1] Gli odds ratio riflettono la probabilità che un dato evento si verifichi per un gruppo particolare rispetto ad un gruppo di riferimento. Un odds ratio pari a 1 significa che non vi è variazione per un gruppo particolare nei confronti del gruppo di riferimento. Coefficienti con un valore inferiore a 1 indicano che ci sono meno possibilità che il dato evento si manifesti per un gruppo particolare rispetto al gruppo di riferimento, e coefficienti superiori a 1 rappresentano alta probabilità che un dato evento si verifichi per il gruppo particolare rispetto ad un gruppo di riferimento. Gli odds ratio sono controllati per genere, età, titolo di studio dei genitori stato di immigrazione.
Sintesi e elaborazione dati a cura di Simona Mineo