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visto il trattato che istituisce la Comunita europea, in particolare l'articolo 128, paragrafo 2, vista la proposta della Commissione , visto il parere del Parlamento europeo , visto il parere del Comitato economico e sociale europeo , visto il parere del Comitato delle regioni , visto il parere del comitato per l'occupazione, considerando quanto segue:
(1) L'articolo 2 del trattato sull'Unione europea assegna all'Unione l'obiettivo di promuovere il progresso economico e sociale e un elevato livello di occupazione. L'articolo 125 del trattato che istituisce la Comunita europea stabilisce che gli Stati membri e la Comunita si adoperano per sviluppare una strategia coordinata a favore dell'occupazione e, in particolare, a favore della promozione di una forza lavoro competente, qualificata e adattabile e di mercati del lavoro in grado di rispondere ai mutamenti economici.
(2) In seguito al Consiglio europeo straordinario sull'occupazione tenutosi il 20 e 21 novembre 1997 a Lussemburgo, la risoluzione del Consiglio, del 15 dicembre 1997, sugli orientamenti in materia di occupazione per il 1998 , ha avviato un processo caratterizzato da elevata visibilita , forte impegno politico e ampia accettazione di tutte le parti interessate.
(3) Il Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 ha fissato un nuovo obiettivo strategico per l'Unione europea consistente nel diventare l'economia basata sulla conoscenza pia? competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale. A tal fine, il Consiglio ha concordato obiettivi complessivi in materia di occupazione e per le donne da raggiungere, per il 2010, completati dal Consiglio europeo di Stoccolma del 23 e 24 marzo 2001 con obiettivi intermedi per gennaio 2005 e un nuovo obiettivo per il 2010, che riflette la sfida demografica, relativo al tasso d'occupazione delle donne e degli uomini anziani.
(4) Il Consiglio europeo di Nizza del 7, 8 e 9 dicembre 2000 ha approvato l'Agenda sociale europea, secondo la quale il ritorno alla piena occupazione richiede politiche ambiziose in termini di aumento dei tassi di attivita , di riduzione dei divari regionali, di riduzione delle ineguaglianze e di miglioramento della qualita del lavoro.
(5) Il Consiglio europeo di Barcellona del 15 e 16 marzo 2002 ha chiesto un rafforzamento della strategia europea per l'occupazione mediante un processo rafforzato, semplificato e meglio gestito, con un calendario allineato al 2010 e inclusivo degli obiettivi della strategia di Lisbona. Il Consiglio europeo di Barcellona ha anche chiesto una razionalizzazione dei processi di coordinamento delle politiche, con calendari sincronizzati per l'adozione degli indirizzi di massima per le politiche economiche e degli orientamenti per l'occupazione.
(6) Il Consiglio europeo di Bruxelles del 20 e 21 marzo 2003 ha confermato che la strategia per l'occupazione ha un ruolo guida nella realizzazione degli obiettivi in materia di occupazione e relativi al mercato del lavoro fissati dalla strategia di Lisbona, e che la strategia per l'occupazione dovrebbe operare in modo coerente con gli indirizzi di massima per le politiche economiche, che garantiscono il coordinamento delle politiche economiche complessive della Comunita . Lo stesso Consiglio europeo ha chiesto che gli orientamenti siano limitati nel numero e orientati al risultato e consentano agli Stati membri di provvedere alla combinazione di azioni appropriata, oltre ad essere sostenuti da obiettivi adeguati. Il 2003 offre una particolare opportunita per utilizzare strumenti semplificati di coordinamento delle politiche fondamentali - gli indirizzi di massima per le politiche economiche, gli orientamenti in materia di occupazione e la strategia per il mercato interno - attribuendo loro una nuova prospettiva triennale.
(7) La strategia per l'occupazione e stata esaurientemente valutata, anche mediante un accurato esame intermedio, effettuato nel 2000, e un'importante valutazione sulle esperienze dei primi cinque anni eseguita nel 2002. Questa valutazione ha rilevato un'esigenza di continuita nella strategia, affinche siano affrontate le rimanenti debolezze strutturali, nonche la necessita di risolvere le nuove sfide che si aprono con l'allargamento dell'Unione europea.
(8) Una corretta attuazione dell'agenda di Lisbona presuppone che le politiche per l'occupazione degli Stati membri promuovano, in modo equilibrato, i tre obiettivi complementari che si sostengono reciprocamente: piena occupazione, qualita e produttivita sul posto di lavoro, coesione e integrazione sociale. Il raggiungimento di questi obiettivi richiede ulteriori riforme strutturali concentrate su 10 priorita fondamentali interconnesse e un'attenzione particolare andrebbe riservata ad una gestione coerente del processo. Le riforme politiche necessitano di un approccio improntato all'integrazione delle questioni di genere nell'attuazione di tutte le azioni.
(9) Il 6 dicembre 2001 il Consiglio ha adottato una serie di indicatori per misurare 10 dimensioni di investimento nella qualita sul lavoro e ha chiesto che questi indicatori siano utilizzati nel monitoraggio degli orientamenti e delle raccomandazioni europei per l'occupazione.
(10) Le politiche attive e preventive dovrebbero essere efficaci e contribuire agli obiettivi della piena occupazione e dell'integrazione sociale, garantendo che le persone disoccupate e inattive possano competere sul mercato del lavoro e inserirvisi. Tali politiche dovrebbero essere sostenute da moderni istituti del mercato del lavoro.
(11) Gli Stati membri dovrebbero incoraggiare la creazione di posti di lavoro migliori e pia? numerosi, promuovendo l'imprenditorialita e l'innovazione in un contesto imprenditoriale favorevole. Gli Stati membri devono dare attuazione alla carta europea per le piccole imprese e sono impegnati in un processo di analisi comparativa della politica delle imprese.
(12) Il raggiungimento del giusto equilibrio tra flessibilita e sicurezza aiutera a sostenere la concorrenzialita delle imprese, aumentera la qualita e la produttivita sul posto di lavoro e facilitera l'adattabilita delle aziende e dei lavoratori alle trasformazioni economiche. Al riguardo, i Consigli europei di Barcellona e di Bruxelles hanno invitato in particolare a procedere a una revisione della normativa del lavoro, rispettando nel contempo il ruolo delle parti sociali. I livelli normativi di salute e sicurezza sul luogo di lavoro dovrebbero essere innalzati, in conformita della nuova strategia comunitaria per il 2002-2006. Particolare attenzione andrebbe riservata ai settori esposti a un rischio particolarmente alto di infortuni sul lavoro. L'accesso dei lavoratori alla formazione e un elemento essenziale dell'equilibrio tra flessibilita e sicurezza. Occorrerebbe sostenere la partecipazione di tutti i lavoratori, tenendo conto del profitto derivante dagli investimenti per i lavoratori, i datori di lavoro e per la societa nel suo complesso. La ristrutturazione economica costituisce una sfida per l'occupazione, sia negli Stati membri attuali, sia in quelli futuri, e richiede una gestione costruttiva che coinvolge tutti gli operatori interessati, comprese le parti sociali.
(13) Il Consiglio europeo di Barcellona ha accolto con favore il piano d'azione della Commissione su qualifiche e mobilita e la risoluzione del Consiglio del 3 giugno 2002 sullo stesso tema; inoltre ha invitato la Commissione, gli Stati membri e le parti sociali a varare le misure necessarie. Una maggiore mobilita professionale e geografica e una migliore corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro contribuira ad aumentare l'occupazione e la coesione sociale, tenendo conto degli aspetti lavorativi dell'immigrazione.
(14) Mettere in atto strategie coerenti ed esaustive di apprendimento lungo tutto l'arco della vita e fondamentale nella realizzazione della piena occupazione, di una migliore qualita e produttivita sul posto di lavoro e di una maggiore coesione sociale. Il Consiglio europeo di Barcellona ha accolto con favore la comunicazione della Commissione
(15) a? necessaria una disponibilita di manodopera adeguata per far fronte alla sfida demografica, sostenere la crescita economica, promuovere la piena occupazione e favorire la sostenibilita dei sistemi di protezione sociale. La relazione congiunta della Commissione e del Consiglio
(16) Dovrebbero essere progressivamente eliminati i divari fra i sessi sul mercato del lavoro se si vuole che l'Unione europea realizzi la piena occupazione, aumenti la qualita sul posto di lavoro e promuova integrazione e coesione sociale. A tal fine sono necessari un approccio di integrazione delle questioni di genere e specifiche azioni intese a creare le condizioni perche le donne e gli uomini possano entrare, rientrare e rimanere sul mercato del lavoro. Il Consiglio europeo di Barcellona ha stabilito che entro il 2010 gli Stati membri dovrebbero rendere disponibili servizi di custodia dei bambini per almeno il 90 % dei minori fra i tre anni e l'eta dell'obbligo scolastico, nonche per almeno il 33 % dei bambini sotto i tre anni d'eta . Occorrerebbe affrontare i fattori alla radice del divario fra i sessi in materia di disoccupazione e retribuzione, raggiungendo di conseguenza gli obiettivi sulla riduzione di tale divario, senza mettere in discussione il principio della differenziazione salariale in base alla produttivita e alla situazione del mercato del lavoro.
(17) Una vera integrazione sul mercato del lavoro per le persone svantaggiate consentira di aumentare l'integrazione sociale e i tassi d'occupazione e migliorera la sostenibilita dei sistemi di protezione sociale. Le risposte politiche devono combattere la discriminazione, fornire un approccio personalizzato alle esigenze dei singoli e creare opportunita di lavoro adeguate incentivando i datori di lavoro ad assumere. La decisione 2001/903/CE del Consiglio (1), del 3 dicembre 2001, ha dichiarato il 2003
(18) Per migliorare le prospettive di piena occupazione e coesione sociale, il rapporto tra reddito da lavoro e reddito da disoccupazione o inattivita dovrebbe essere tale da incoraggiare le persone a entrare, rientrare e rimanere sul mercato del lavoro e da stimolare la creazione di nuovi posti.
(19) Per lavoro nero o sommerso si intende
(20) Nell'Unione europea le disparita regionali in materia di occupazione e disoccupazione rimangono rilevanti e aumenteranno dopo l'allargamento. Esse dovrebbero essere affrontate adottando un approccio di ampio respiro, che coinvolga gli operatori a tutti i livelli per sostenere la coesione economica e sociale, facendo ricorso ai fondi strutturali comunitari.
(21) La valutazione dei primi cinque anni di strategia per l'occupazione ha messo in evidenza come una migliore gestione sia la chiave della futura efficacia della strategia. Una buona attuazione delle politiche dell'occupazione dipende dalla cooperazione a tutti i livelli, dal coinvolgimento di una serie di servizi operativi e da risorse finanziarie adeguate per sostenere l'attuazione degli orientamenti per l'occupazione. Gli Stati membri sono responsabili dell'efficace attuazione degli orientamenti per l'occupazione, compresa la garanzia di una realizzazione equilibrata a livello regionale e locale.
(22) L'efficace attuazione degli orientamenti per l'occupazione richiede la partecipazione attiva delle parti sociali in tutte le fasi, dalla concezione delle politiche alla loro attuazione. Al vertice sociale del 13 dicembre 2001 le parti sociali hanno sottolineato la necessita di sviluppare e migliorare il coordinamento della consultazione trilaterale. Si e anche convenuto che prima di ogni Consiglio europeo di primavera si tenga un vertice sociale trilaterale per la crescita e l'occupazione.
(23) Oltre agli orientamenti per l'occupazione gli Stati membri dovrebbero dare piena attuazione agli indirizzi di massima per le politiche economiche e garantire che la loro azione sia pienamente coerente col mantenimento di finanze pubbliche sane e della stabilita macroeconomica,
DECIDE:
Articolo unico Sono adottati gli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (