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L'importanza economica dei settori culturali e creativi è evidente: nell'UE essi rappresentano il 3,3% del PIL e danno lavoro a 6,7 milioni di persone (3% dell'occupazione totale). I numeri sono significativi anche se si considerano l'industria della moda e quella dei prodotti di alta gamma, per le quali l'aspetto creativo e culturale è fondamentale. Ciascuno di questi due settori rappresenta il 3% del PIL ed essi impiegano rispettivamente 5 milioni e 1 milione di persone, che nell'industria dei prodotti di alta gamma diventeranno 2 milioni nel 2020.Tra il 2008 e il 2011 l'occupazione nei settori creativi e culturali ha mostrato una capacità di recupero migliore dell'economia dell'UE nel suo complesso, anche se i tassi di crescita sono stati diversi tra i vari sotto-settori. Questa tendenza è ancor più interessante perché in alcuni settori si riscontra un tasso di occupazione giovanile più alto che nel resto dell'economia. In alcuni casi, a livello locale o regionale, gli investimenti strategici in questi settori hanno conseguito risultati spettacolari. In particolare i festival e le capitali europee della cultura hanno un ritorno economico importante, a volte anche dieci volte superiore all'investimento di partenza. La presente comunicazione propone una strategia per trarre il massimo contributo dai settori creativi e culturali per la crescita e l'occupazione nell'UE.
L'importanza economica dei settori culturali e creativi è evidente: nell'UE essi rappresentano il 3,3% del PIL e danno lavoro a 6,7 milioni di persone (3% dell'occupazione totale). I numeri sono significativi anche se si considerano l'industria della moda e quella dei prodotti di alta gamma, per le quali l'aspetto creativo e culturale è fondamentale. Ciascuno di questi due settori rappresenta il 3% del PIL ed essi impiegano rispettivamente 5 milioni e 1 milione di persone, che nell'industria dei prodotti di alta gamma diventeranno 2 milioni nel 2020.Tra il 2008 e il 2011 l'occupazione nei settori creativi e culturali ha mostrato una capacità di recupero migliore dell'economia dell'UE nel suo complesso, anche se i tassi di crescita sono stati diversi tra i vari sotto-settori. Questa tendenza è ancor più interessante perché in alcuni settori si riscontra un tasso di occupazione giovanile più alto che nel resto dell'economia. In alcuni casi, a livello locale o regionale, gli investimenti strategici in questi settori hanno conseguito risultati spettacolari. In particolare i festival e le capitali europee della cultura hanno un ritorno economico importante, a volte anche dieci volte superiore all'investimento di partenza. La presente comunicazione propone una strategia per trarre il massimo contributo dai settori creativi e culturali per la crescita e l'occupazione nell'UE.