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La Regione si impegna a favorire l’equilibrato sviluppo psicofisico e l’adeguata crescita educativa delle bambine e dei bambini, riconosciuti come soggetti titolari di diritti individuali, civili e sociali, senza distinzione alcuna di genere, sesso, etnia, età, disabilità e orientamento religioso delle famiglie, garantendo pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco. Ritiene quindi essenziale investire sull’infanzia e sulle giovani generazioni con interventi e servizi di qualità e, a tal fine, promuove lo sviluppo e l’estensione del sistema integrato di educazione e istruzione per l’infanzia. Favorisce inoltre, in tutti gli ambiti, l’integrazione e il raccordo tra le politiche e la programmazione regionale operando per il superamento della povertà educativa e della dispersione scolastica nonché per contribuire ad una migliore condivisione dei carichi di cura familiare nell’ottica di incrementare la partecipazione di donne e uomini al mercato del lavoro. Ai fini di cui ai commi 1 e 2 e nel rispetto di quanto stabilito dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 (Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera e), della legge 13 luglio 2015, n. 107) e successive modifiche nonché dei principi e dei valori previsti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo ratificata con legge del 27 maggio 1991, n. 176, nella legge 28 agosto 1997, n. 285 (Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza) e successive modifiche e negli articoli 6, comma 2, e 7, comma 2, lettere a) e b), dello Statuto, la Regione promuove l’attuazione del sistema integrato di educazione e in particolare disciplina i servizi educativi per l’infanzia, di seguito denominati servizi educativi.
La presente legge detta disposizioni per favorire la realizzazione di un’offerta qualificata e diversificata di servizi educativi sul territorio mediante: interventi e azioni che realizzino la progressiva gratuità dei servizi educativi tenuto conto della situazione economica delle famiglie e di ulteriori condizioni di fragilità, al fine di contrastare la povertà educativa attraverso l‘universalità dell’offerta educativa per l’infanzia; la centralità del progetto educativo e del coordinamento pedagogico orientati alla coerenza degli interventi sul piano educativo, organizzativo e gestionale nell’ambito di ciascun servizio; il rispetto e l’accoglienza delle diversità ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione; i coordinamenti pedagogici territoriali per assicurare omogeneità, efficienza e qualità nei servizi, sia sul piano educativo, sia sul piano organizzativo e gestionale; la riduzione degli svantaggi culturali, sociali e relazionali e l’inclusione di tutte le bambine e di tutti i bambini attraverso interventi personalizzati e un’adeguata organizzazione degli spazi e delle attività; il sostegno della primaria funzione educativa delle famiglie, anche attraverso organismi di rappresentanza che favoriscano il coinvolgimento nell’ambito della comunità educativa e scolastica; la definizione delle caratteristiche degli edifici e delle attrezzature, con particolare riguardo alle condizioni di salute e benessere dei bambini e degli operatori, alla sostenibilità ecologica e all’ottimizzazione energetica; la definizione delle caratteristiche organizzative dei servizi, con particolare riguardo al numero e alla formazione professionale degli educatori alle modalità di erogazione del servizio; l’inclusione delle bambine e dei bambini con disabilità certificata ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) e successive modifiche, nonché con bisogni educativi speciali nei percorsi educativi, attraverso progetti personalizzati; la realizzazione di un sistema di tutela delle bambine e dei bambini da lrischio di abusi e maltrattamenti da parte degli adulti; l’individuazione degli strumenti di monitoraggio del benessere lavorativo del personale ai fini di prevenire l’insorgenza di stati psico-patologici legati allo stress lavorativo e allo stress da lavoro correlato; l’integrazione fra servizi pubblici e privati per la creazione di un sistema omogeneo di offerta in funzione delle esigenze educative delle bambine e dei bambini e dei bisogni delle famiglie, con particolare attenzione a quelle monoparentali; la promozione della qualità dell’offerta educativa, avvalendosi di personale educativo e docente con qualificazione universitaria, mediante la formazione continua in servizio, la dimensione collegiale del lavoro e il coordinamento pedagogico territoriale; la promozione della continuità del percorso educativo e scolastico mediante il collegamento funzionale tra servizi educativi, in particolare con la scuola dell’infanzia e con i servizi culturali, ricreativi, sociali e sanitari; l’ampliamento qualitativo e quantitativo dei servizi educativi attualmente offerti; la valorizzazione delle diversità culturali al fine di rafforzare l’identità e favorire il processo di inclusione.
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