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Il decreto legislativo in oggetto apporta modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, concernente la disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche che viene modificato e integrato ai sensi degli articoli 16 e 17 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Tra le modifiche e le integrazioni della riforma del pubblico impiego menzioniamo la stabilizzazione dei precari, per i quali viene disegnata una roadmap, che si snoderà tra il 2018 e il 2020, per assorbire chi, da tre anni, anche non continuativi degli ultimi otto, è a servizio della P.A. La chiarezza sui licenziamenti, salvo per gli statali l'articolo 18. Viene fatto ordine sui casi di licenziamento, dallo scarso rendimento alla condotta illecita. I tempi per arrivare a decidere sulla sanzione si riducono da quattro a tre mesi e a un mese per tutti i casi di flagranza. Viene messo un tetto al risarcimento, massimo 24 mensilità. L'inserimento di una fase ponte, fino a settembre 2017, per il cambio delle regole sulle visite fiscali. I controlli, infatti, passeranno dalle ASL all'INPS, con la creazione di un polo unico della medicina fiscale, comune a pubblico e privato. Decreti attuativi armonizzeranno le fasce di reperibilità e i criteri per una "cadenza sistematica e ripetitiva". Il decreto ministeriale del dipartimento della F. P. dell'8 maggio 2018, correlato al presente decreto legislativo, definisce le linee di indirizzo volte ad orientare le pubbliche amministrazioni nella predisposizione dei rispettivi piani dei fabbisogni di personale.